In base al suo funzionamento, un impianto di condizionamento si distingue in diverse tipologie. È il caso allora di capire come funziona
niente paura non scenderemo in particolari specialistici, faremo solo riferimento alle caratteristiche tecniche. La scorsa settimana abbiamo visto che con un impianto di condizionamento possiamo regolare la temperatura dell’aria. Il raffreddamento o il riscaldamento dell’ambiente si ottengono grazie alle trasformazioni termodinamiche che avvengono all’interno della macchina. L’aria raffreddata o riscaldata viene successivamente messa in circolo da un ventilatore. Variando la velocità del ventilatore possiamo far sì che nell’ambiente venga immessa più o meno aria refrigerata o riscaldata. I moderni condizionatori hanno spesso dei filtri con i quali è possibile intervenire sulla qualità dell’aria ma sono molto meno sofisticati di quelli di un impianto di climatizzazione. Una prima distinzione a proposito degli impianti di condizionamento è la seguente: A freddo
A caldo Per raffreddare l’aria il sistema usa solitamente un generatore di energia frigorifera che utilizza un fluido refrigerante. L’aria calda viene aspirata, convertita in aria fredda e rimessa in circolazione. Per il riscaldamento, gli impianti di condizionamento a caldo sono alimentati da un generatore termico che produce un fluido termovettore caldo. Il generatore può essere una caldaia – che può far funzionare l’impianto solo a caldo –, oppure una pompa di calore. In quest’ultimo caso l’impianto può funzionare sia a freddo che a caldo. La doppia funzione è garantita da una valvola “a quattro vie” che inverte il ciclo di lavoro del fluido refrigerante. I sistemi di condizionamento si distinguono anche in base al “fluido termovettore” utilizzato per trasportare e distribuire l’energia termica prodotta dal generatore. Il fluido termovettore può essere aria, acqua o un fluido refrigerante.
Ricordiamo sempre che se il sistema interviene solo sul controllo della temperatura e della purezza dell’aria parliamo di impianti di condizionamento. Tutti gli altri casi riguardano sistemi che vanno dalla semplice termoventilazione ai più complessi impianti di climatizzazione. Riguardo al fluido termovettore, quindi, gli impianti si classificano come: Impianti ad aria Impianti ad acqua Impianti a fluido refrigerante impianti ad aria In questi impianti l’aria è il fluido termovettore a cui si fa ricorso per regolare le caratteristiche dell’aria presente nell’ambiente. L’aria viene prelevata dall’esterno, viene raffreddata o riscaldata nell’unità centrale, e poi distribuita negli ambienti attraverso un sistema di canali.
Gli impianti ad aria si differenziano a loro volta in impianti a bassa velocità impianti ad alta velocità impianti senza ricircolo, per le strutture in cui è necessario evitare l’immissione di contaminanti negli ambienti (es. scuole, ospedali, laboratori, ecc.) impianti con ricircolo, per le strutture molto grandi e affollate in cui è necessario miscelare l’aria trattata con aria prelevata dall’esterno impianti a tutt’aria a portata variabile (Variable Air Volume, vav) impianti ad acqua
Questi impianti usano come fluido termovettore l’acqua. Comunemente, sono chiamati anche impianti aria-acqua perché il fluido termovettore (acqua) scambia energia termica con l’aria immessa nell’ambiente. Gli impianti aria-acqua sono molto efficaci soprattutto per strutture come vecchi edifici in cui c’è poco spazio per i canali. L’acqua, infatti, consente di trasferire quantità di energia maggiori dell’aria anche con canali di volume ridotto. Gli impianti ad aria e acqua si differenziano a loro volta in: impianti a ventilconvettori con aria primaria impianti con mobiletti a induzione impianti a pannelli radianti.
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Condizionatore data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)